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Una chiaccherata

di Giovanni Vallone, Presidente di MammaSicily

Una chiaccherata

 

Benvenuti nella mia terra, benvenuti in Sicilia.

L'isola è famosa per la sua ospitalità, per il suo mare e per l'incredibile patrimonio artistico, archeologico e paesaggistico che l'hanno fatta una delle regioni al mondo con il maggior numero di perle Unesco.

Io sono oltre vent'anni che giro la mia terra, filmandola, fotografandola, esplorandola e questo tour sembra non poter bastare ad essere svolto nell'arco di una sola vita.

Pastori, pastorelli e improvvise città archeologiche costellano l'isola tutta

Quando arrivo in un posto, soprattutto nell'entroterra, all'ora del pasto mi sdraio a terra con un pezzo di formaggio, qualche oliva nostrana, pane e una bottiglietta d'acqua. Conlude un'arancia, praticamente eterna durante l'anno.

Ammiro il paesaggio assolutamente pazzesco di quest'isola e penso, penso, penso ...

 

 

 

I colori della Sicilia

La Sicilia è famosa per la limpidezza dei suoi colori ed il tepore del suo sole.

Un clima meraviglioso, che fa dell'isola una delle mete più ambite dai viaggiatori di tutto il mondo.

Cielo e mare hanno delle tonalità quasi primordiali, senza una briciola di inquinamento (soprattutto il cielo).

Il sole è rosso come le arance di questa terra.

Se vi sfugge il motivo per il quale vi sentite attratti da questa regione e perchè esso non è visibile ma percettibile.

È il cosiddetto nonsochè che ammalia.

È l"Atmosfera" l'unicità di questa isola.

 

 

 

Le Pietre

La Sicilia è veramente un posto strano, pieno di contraddizioni, talmente disomogeneo in tutte le sue componenti che alla fine risulta in perfetto equilibrio.

Un caleidoscopio di cose, il caos perfetto ovvero: l'ordine armonico perfetto.

Tra le particolarità più evidenti è quella delle pietre.

La Sicilia nera La zona di Catania, dominata dalla gigantesca mole dell'Etna, è nera come il carbone o meglio: come la lava che centinaia di volte è stata emessa (e continua a farlo) dalla bocca dei suoi crateri sommitali a 3300 metri. Le antiche case del catanese erano tutte costruite in pietra lavica.Strade, chiese, pozzi, fontane ... tutte in pietra lavica.

La Sicilia bianca Il mare che volge verso l'Africa, quello di Ragusa ed Agrigento, soprattutto, viene detto mare Africano. E da queste parti, cioè a sud, la Sicilia ricorda veramente più l'Africa che l'Europa.

Tutto è bianco; anche le palme, così caratteristiche in tutta l'isola, sono in numero maggiore. Indimenticabili i bianchi muretti che delimitano le proprietà agricole. Indimenticabili i carrubi, gli olivi e quella aridità soave e non fastidiosa, che tanto tanto tepore regala questa bianca pietra calcarea, la pietra della Sicilia africana.

La Sicilia a colori La parte restante dell'isola, quella settentrionale, quella aggredita da catene montuose che si tuffano fino al mare italiano (cioè che guarda verso l'Italia), è il regno della terza pietra di Sicilia: l'arenaria, che con i suoi colori a volte sul giallo, a volte sul rosso, altre sul marrone, completa questo naif di Trinacria.

 

 

 

Gli scenari

Orizzonti infiniti di grano senza vedere un centro abitato degno di tal nome.

Pecore, feci di pecore, mucche, feci di mucche, pastori e agricoltori.

Qualche casolare sparso qua e la e una serie di dossi che si inseguono a perdifiato, quasi tutti regno di civiltà passate nel pianoro della cima.Quanti cocci di ogni epoca troverete lassu!!!

La Sicilia era il granaio dell'antica Roma.

Ancora oggi il suo entroterra è tutto coltivato a grano.

L'isola è una specie di montagne russe, con una serie infinita di dossi che si inseguono a perdifiato.

Il grano avvolge tutto questo paesaggio.

In Primavera questo verdissimo paesaggio agricolo e impreziosito dai mille colori dei fiori.

 

 

 

L'Etna

L'Etna è un sogno. Un sogno di fuoco, boschi e paesaggi.

Nella parte orientale dell'isola, un bestione di 3300 metri si staglia imponente: è il vulcano più alto d'Europa, la montagna due volte, il Mongibello (mons "monte" in latino e gebe "monte" in arabo).

Ma per tutti, più simpaticamente: l'Etna, nome che deriva dal fenicio aito, bruciare.

Per i catanesi è "a muntagna" (la montagna).

Per cui l'Etna è donna, di genere femminile (la montagna Etna) e non maschile come dovrebbe giustamente essere (il vulcano Etna).

Il vulcano è un diavolo sputafiamme che, da centinaia di anni, appassiona e calamita lo stupore di milioni di viaggiatori: da Goethe a un giapponese con macchina fotografica di qualche giorno fa.

Non è pericolosa, per il semplice fatto che le case sono da esso distanti (l'abitato più alto è a circa 1000 metri e la lava per raggiungerlo, ammesso che non voglia proprio fermarsi, impiegherebbe diversi mesi).

La sua vetta, a 3300 metri, presenta 4 crateri.

Spesso sbuffa cenere che come un serpente volante si alza in cielo e cade su tutti i paesi attorno al vulcano, costringendo le donne ad usare la ramazza per pulire strade, cortili e quant'altro.

Fino ai 2000 metri d'altezza l'Etna è un susseguirsi di bocche, colate laviche del passato, grotte, crateri spenti, case distrutte dalla lava, animali, colori ...

Oltre i 2000 metri è solo deserto di lava.

Io, che ho avuto il grande privilegio di scrivere la guida di questo vulcano, dico che l'Etna è uno dei grandi capolavori della natura nella Terra.

E' un enorme Buddha seduto nella Sicilia orientale. Un Buddha innevato durante l'inverno, per la gioia degli sciatori che scendono guardando il mare, come se l'acqua fosse il punto d'arrivo.

Un santuario del benessere.

Ma anche un santuario del buon cibo con le ricette etnee di Silvana.

 

 

 

A Volo d'Aquila

La Sicilia è un'isola a forma di triangolo.

Ha, dunque, tre vertici corrispondenti a tre capi marini: Capo Peloro, Capo Passero, Capo Lilibeo

Da Capo Peloro a Capo Passero (costa Messina, Catania, Siracusa) Nella porzione di litorale che va da Messina a Giarre (provincia di Catania) il litorale è sabbioso con i Monti Peloritani e l'Etna che affiancano la costa. Da Riposto fino a Catania c'è scogliera lavica, formata dalle millenarie eruzioni dell'Etna. Da Catania sud fino a Portopalo riprende il litorale sabbioso.

Da Capo Passero a Capo Boeo (costa Siracusa, Agrigento, Trapani) Tratto costiero che non ha montagne a ridosso, ma pianure. E', dunque, un tratto più arido, più africano (soprattutto a sud).

Al suo interno la frescura non aumenta ma diminuisce. Così come, in inverno, è il freddo a non aumentare. Questione di scelte. Particolarmente suggestiva la cosiddetta Scala dei Turchi, una porzione di finissima sabbia bianca dalle parti di Agrigento.

Da Capo Boeo a Capo Peloro (costa Trapani, Palermo, Messina) Una straordinaria sequenza di montagne (Madonie, Nebrodi e Peloritani) che precipitano a mare, caratterizzano questo tratto di litorale (soprattutto da Messina a Palermo), in prevalenza sabbioso. Curiosa e unica la sensazione di poter essere, con un colpo d'acceleratore, dentro boschi mentre poco prima si era a ridosso del mare.

L'entroterra dell'isola è il regno di Apollo, il pastore delle vacche del dio Sole, secondo la mitologia greca, e che aveva il suo regno proprio nei monti della Sicilia centrale: Erei e Sicani.
Questo entroterra è quasi interamente coltivato a grano e presenta una morfologia tipicamente travagliata, con montagnole che non assurgono a dignità di montagne vere e proprie e che vengono additate come "pizzi", "cozzi", "timponi". Il grano fa si che questa parte di Sicilia, ancora rimasta autentica nei paesaggi e nelle abitudine del suo popolo, sia verdissima da Gennaio a inizio Giugno (grano immaturo), giallissima fino a Agosto inoltrato (grano maturo) e marrone (terreno arato) nei restanti mesi.

 

 

 

I Siciliani

I siciliani sono un popolo ospitale.

Gia detto, ma ripetiamo.

Un siciliano risponde sempre ad un'informazione.

Il siciliano vero è un pò ruffiano ma assolutamente coerente con la parola data, l'onore come essi lo chiamano.

Sotto questo punto di vista la gente ha nel sangue l'infinità di dominazioni secolari che hanno caratterizzato l'isola.

Sono un pò figli di Zeus per il senso dell'ospitalità e della generosità.

Sono un pò arabi per la ruffianaggine e l'indolenza.

Sono un pò normanni per un certo stile Gattopardiano (nobiliare) che caratterizza diverse famiglie dell'isola, patria dei sangue blu.

Sono molto mediterranei, per la passione ed il sangue caliente ed anche per una certa furbizia, spesso esagerata.

Un siciliano, difatti, non entra mai dalla porta principale, ma da quella aperta.

Ma entra sempre.

 

 

 

Le Abitudini dei Siciliani

Vi racconto, adesso, delle abitudini principali della mia gente:

1 Si mangia a pranzo (verso le 13) e a cena (verso le 20.30) , spesso anche abbondantemente.

2 Non siamo dei grandi bevitori

3 La mattina prendiamo il caffè, soprattutto al Bar dove si fa colazione con un prodotto di pasticceria locale (alla crema, alla marmellata, alla frutta, agli agrumi, al cioccolato, vuoto ...). La mattina i Bar sono veramente molto frequentati.

4 Non abbiamo particolari abitudini alimentari pomeridiane. Quando si è giovani, un break tipico era ed è ancora, il panino con la nutella.

5 Alcuni siciliani dell'entroterra, quelli anziani (che spesso intervisto per conto dell'emittente nazionale Rai) , non hanno mai visto il mare !!! Che, per precisione dell'informazione, non è assolutamente distante (massimo 80 km)

6 L'isola è piena di mercatini che vendono ogni genere di cose e venditori ambulanti di cibo particolare (interiora di animali, fritture varie, bibite ...).

7 Soprattutto, ma non unicamente, nel periodo estivo, c'è una festa religiosa dopo l'altra. Anche all'interno di piccole comunità ci possono essere diverse feste e sagre. Una cosa esagerata. Ma bella, peculiare e gioiosa.

8 Le donne siciliane sono decisamente amanti del corteggiamento

9 Il football è il gioco preferito dagli isolani. Segue il tennis e le attività legate al mare, ovviamente.

10 Catania e Palermo non si possono sopportare tanto.

11 I negozi aprono dalle 09.00 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 20.00

12 La mamma e la sorella sono intoccabili. I siciliani sono un popolo di mammoni e rimangono sotto la gonna della mamma anche da sposati.

13 Si guida a sinistra. A diciotto anni si prende la patente.

14 I siciliani mangiano veramente molti pasticcini. Straordinaria e proverbiale la produzione isolana in questo campo.

15 L'educazione civica non è il punto di forza di questo popolo (a seguire)

16 Ma l'ospitalità è innata (a seguire)

17 Quindi mi chiedo: è peggio suonare il clacson all'impazzata anche quando non si dovrebbe o trovarsi in un posto inospitale ? (a seguire)

18 Se avete preferito la prima opzione andate su Marte (fine)

 

 

 

I "Salotti" all'Aperto

 

Una delle usanze più pittoresche del popolo di Trinacria (antico nome dell'isola), soprattutto nei paesini o nei quartieri popolari delle grandi città, è quello di uscire tavoli e sedie a ridosso dell'abitazione e chiacchierare, leggere, ricamare, pensare, osservare ...

O giocare a carte: scopa o briscola, i due giochi tipici con le carte siciliane.

Un vero e proprio salotto all'aperto.

 

 

 

Il Cibo di Sicilia

Silvana, la chef dell'associazione, vi invita nella Sicilia da mangiare.

Vai nella sua gustosa pagina: clicca qua.

The Ancestors Tour: promo
Etna tour: The fire of Etna and the cuisine of Silvana!