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Bosco della Favara e della Granza

L'uomo e la natura insieme, tra pascoli, boschi, grano e liane

Bosco della Favara e della Granza

Bosco della Favara e della Granza
Bosco della Favara e della Granza
Landscape (photo esplorasicilia.com)
Landscape (photo esplorasicilia.com)
Inside the forest (photo esplorasicilia.com)
Inside the forest (photo esplorasicilia.com)

Un vero è proprio paradiso terrestre dove crescono indisturbate querce, roverelle e lecci e, soprattutto, suggestive sugherete secolari tra le quali quelle di Bosco Granza.
Le aree più esterne della riserva sono caratterizzate dalla presenza di ampelodesma, ferula mediterranea e asfodelo mediterraneo; quindi troviamo ginestre, cisto, prugnoli e biancospini.
I due boschi (Granza e Favara) si estendono sui rilievi di Cozzo Boves, Monte Roccellitto e Pizzo Conca.
In certi posti la vegetazione è così intricata, con piante lianose e ricche di spine, da impedirne l’accesso.

il piccolo lago Bomes Altro ambiente presente nella riserva è il piccolo lago Bomes(foto), che si trova a 865 m s.l.m. sull’omonimo cozzo: si tratta di una piccola depressione del suolo che raccoglie le acque delle alture circostanti. Esso non è un lago vero e proprio, ma rientra nella categoria degli stagni temporanei, infatti si riempie con le piogge autunnali di un sottile strato d’acqua, per tornare completamente asciutto in primavera inoltrata o in estate.
Le cime più elevate (Cozzo Bomes, 1.073 m s.l.m., Monte Roccellito, 1.145 m s.l.m. e Pizzo Conca, 1.002 m s.l.m.) sono formate  da rocce le cui superfici presentano, fossilizzate, ondulazioni simili a quelle dei fondali marini sabbiosi.
Tutta l’area ha, quindi, una bassa permeabilità per cui si è sviluppata una fitta rete di ruscelli e corsi d’acqua che caratterizzano il paesaggio e lo solcano in valli più o meno ampie, andando poi a confluire nel Fiumetorto e nell’Imera Settentrionale.
passero scoperto a Ficuzza nel 1900 da J. WhitakerPer quanto attiene alla fauna, il bosco della Favara  ospita il delizioso codibugnolo di Sicilia (foto, un passero scoperto a Ficuzza nel 1900 da J. Whitaker), cince, merli, usignoli, upupe, ghiandaie, volpi, istrici, martore…
Immancabili, come sempre, le coltivazioni dei contadini ed i pascoli che rendono il paesaggio profondamente bucolico.

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