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Museo Archeologico Regionale di Marianopoli

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In pieno centro della Sicilia, questo museo ospitato nel piccolo paesino di Marianopoli possiede una meravigliosa collezione dalla preistoria (V millennio a.C.) all’età ellenistica (II a.C.), con particolare riferimento ai due siti archeologici di Monte Castellazzo e Balate-Valle Oscura.
Oltre a frammenti ceramici neolitici, eneolitici e dell’età del bronzo, il museo espone la caratteristica produzione ceramica indigena di età arcaica, che applica a forme di tipo greco quali oinochoai e krateriskoi una decorazione geometrica o vivacemente naturalistica, quest’ultima per lo più col motivo a uccelli dalle code a ventaglio, disposti in lunghi cortei o affrontati in posizione araldica.
Da segnalare: le stele ad obelisco, iscritte in caratteri greci del V sec. a.C., facenti parte di un monumento commemorativo rinvenuto nell’area santuariale dell’acropoli; la ceramica indigena ed i numerosi monili in ambra, talvolta completati da pendaglietti zoomorfi di contrada Valle Oscura; la collezione di monete; alcuni bellissimi corredi funerari …
In figura due splendidi vasi del V secolo a.C.

Questa la disposizione dell’edificio museale:

Primo piano

Corridoio Pannelli didattici, contenenti informazioni di carattere storico e cartografie pertinenti il sito di Balate-Valle Oscura.

Sala 1 Valle Oscura, antica età del bronzo (2200-1450 a. C.). Corredi della necropoli e suppellettili del coevo abitato, riferibili alla facies di Castelluccio e di Rodì-Tindari-Vallelunga.
Sala 2 Balate, età arcaica e classica. (VI-V secolo a. C.).
Reperti dall’abitato indigeno sulla montagna.
Si segnalano le stele ad obelisco, iscritte in caratteri greci del V secolo a.C., facenti parte di un monumento commemorativo rinvenuto nell’area santuariale dell’Acropoli.
Sala 3 Valle Oscura, età arcaica e classica (VI-V secolo a. C.). Corredi della necropoli greco-indigena di Valle Oscura.
Si segnala la caratteristica e prevalente produzione ceramica indigena ed i numerosi monili in ambra, talvolta completati da
pendaglietti zoomorfi.
Il monetiere comprende esemplari, quasi esclusivamente in bronzo, rinvenutinei nei centri di Balate e Castellazzo.

Da Castellazzo provengono 56 esemplari compresi tra la fine del V e gli inizi del III secolo a.C. e riferibili a zecche siracusane e puniche.

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