Caporama
Sito di grande suggestione. Il promontorio, dove affiorano i ruderi di una torre quattrocentesca, è costituito da rocce calcaree di età mesozoica risalenti a circa 200 milioni di anni fa, che si sono depositate sul fondo del mare in un ambiente di piattaforma carbonatica e di laguna, e sono successivamente emerse a seguito delle spinte orogenetiche che hanno portato alla formazione della Sicilia.
Le rocce sono ricche di fossili, fra i quali prevalgono i gusci dei Megalodonti, lamellibranchi di grandi dimensioni e tipici fossili guida del Triassico, oltre a resti di gasteropodi marini, di coralli e di altri organismi incrostanti che popolavano i fondali marini.
La costa è alta e rocciosa (falesia); in essa si aprono alcune grotte dovute alla concomitante azione dell’erosione marina e della dissoluzione carsica.
Qua crescono piante come l’euforbia, i rovi, l’efedra , ma soprattutto la palma nana (foto), vera caratteristica della riserva, con cui in passato si realizzavano oggetti artigianali di uso comune quali scope e cappelli.
Da segnalare nei paraggi il museo di Scienze Naturali di Terrasini, che ospita numerose e importanti collezioni botaniche, zoologiche, geologiche e paleontologiche.
Il bel sentiero che si snoda nella riserva, parte dalla alta falesia (oltre 30 metri) a picco sul mare che delimita “Cala Porro” e la sottostante grotta . A occidente si possono notare le forme carsiche delle rocce carbonatiche, tipicamente incise e talvolta anche molto taglienti.
Poco oltre si può osservare la ” gariga “, costituita prevalentemente da arbusti bassi e da piante erbacee. Segnaliamo l’olivastro, varietà di euforbie, la particolarissima palma nana conosciuta localmente come “scupazzu “. Interessante è la presenza di un asparago selvatico (Asparagus stipularis), che in Sicilia è presente solo a Lampedusa.