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Museo delle arti e tradizioni popolari

Museo delle arti e tradizioni popolari

Museo delle arti e tradizioni popolari

Museo delle arti e tradizioni popolari
Museo delle arti e tradizioni popolari
60-palazzo-corvaja-taormina
60-palazzo-corvaja-taormina

Il bellissimo e interessantissimo museo è ospitato in uno dei più bei edifici siciliani: palazzo Corvaja, un’originaria torre araba (X secolo), alla quale furono poi aggregate altre costruzioni nel trecento e nel quattrocento.
Qua è un’esposizione di preziosissimi reperti della cultura figurativa e dell’artigianato artistico siciliano dal XVI al XX secolo: sculture lignee devozionali, antichi presepi con i grandi pastori in terracotta (autentici pezzi d’arte dell’artigianato siciliano), ceramiche antropomorfe, pezzi rutilanti di vecchi carretti siciliani, cartelloni dell’opera dei pupi, e quadri, arazzi, tappeti antichi.
Arte, cultura e tradizioni popolari tutte insieme in un patrimonio di inestimabile valore.
Il Museo si articola in tre ambienti principali: la grande sala del Quattrocento, il Corridoio e la sala del Trecento.
Gran parte della raccolta è ospitata nel Salone del ‘400: il carretto siciliano (simbolo della Sicilia, decoratissimo spesso con rappresentazioni cavalleresche, qua si trova scomposto nelle diverse parti delle quali è composto); il teatro dell’Opera dei pupi (altro grande protagonista della Sicilia del passato. Qua sono esposti numerosi pupi e i cartelloni usati dal puparo per propagandare lo spettacolo della sera); l’arte dei pastori, ricchissima di prestigiosi manufatti in legno e corno( collari per ovini e bovini, cucchiai, ciotole, fiaschette o barilotti, bastoni …)
Una piccola sezione è dedicata alle ceramiche antropomorfe, opere artigianali prodotte soprattutto nelle botteghe di Caltagirone (Catania)
Ricca la sezione dedicata alle sculture devozionali, statuette in legno dipinto e dorato, destinate ad uso domestico.
Non mancano i ricami e i merletti, da sempre radicati negli usi delle donne siciliane.
Sulla parete occidentale del Salone del Parlamento alcuni dipinti su tela: ritratti di famiglia, figure femminili e fanciulli.
Lasciata la sala del’400 ci si immette nel corridoio che presenta alcune sculture, dipinti su vetro, ma soprattutto coloratissimi piatti decorati, in ceramica.
Si arriva così alla sala del ‘300 con delle teche, le cosiddette scarabattole e scaffarrate, anche queste un tempo presenti in ogni casa siciliana, quasi degli altari domestici dove rivolgere preghiere. Tema predominante è quello della Natività, con raffigurazioni del presepe inconsuete e complesse.

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