Abacaenum
Fu un’antica città fondata dai Siculi e poi ellenizzata da Dionigi di Siracusa verso il IV secolo a.C.Famosa la sua zecca e le sue monete, con i simboli classici della scrofa e del cinghiale e che sono presenti nei musei di tutto il mondo. Campagne di scavo riprese e lasciate varie volte, non hanno ancora permesso di riportare alla luce l’antica città per cui di ruderi non proprio ce ne sono.
Nelle tombe (a incinerazione e fossa) e nelle passate campagne di scavo, sono usciti allo scoperto splendidi reperti, quali: monete, anfore, bellissima ceramica, alcuni specchi circolari in bronzo, una situla bronzea, armi in ferro…
E ancora: resti di una villa romana, un torso di statua priva di testa, l’agorà, una strada lastricata, colonne di pietra, colonne formate da anelli di argilla sovrapposti, un focolare dell’epoca romana… (tutti, purtroppo, non attualmente visibili). Nella contrada S. Caterina, inoltre, è stato rinvenuto uno scheletro della lunghezza di circa 1,80 m.
Il grosso della città doveva trovarsi nell’attuale contrada Piano.
Era l’anno 36 a.C. quando, Cesare Ottaviano, il futuro imperatore di Augusta, fece distruggere Abacena.
Ed è il 2012 quando ancora si spera di portarla, definitivamente, alla luce.
Ask our Cultural Department for more info or for a Guided Tour