Monte Catalfaro
La “rocca del topo” (monte Catalfaro in arabo), è un pianoro roccioso pieno di fascino, e dal panorama struggente sulla sottostante piana di Catania, oggi piena di aranceti ma un tempo boscosa e attraversata da un rigoglioso fiume. Circondato in diversi punti da tipiche tombe a grotticella (contrada Porrazzelle su tutte) scavate nella roccia (come del resto tutta l’area), il monte presenta tracce di diverse epoche, sia nei ruderi (in cima vi era un castello) degli edifici che nella gran quantità di ceramica che si trova nel terreno e che spazia dall’età del bronzo, al periodo siculo-greco e fino all’alto medioevo.
Monte Catalfaro in realtà è costituito da due alture collegate da una stretta sella. In particolare la collina orientale conserva i resti del villaggio dell’antica età del bronzo e del centro indigeno di epoca greca, mentre sulla collina occidentale, il vero e proprio “Monte”, si innalzano i resti di un castello di età sveva.
Il monte ha dato ai musei splendidi ritrovamenti quali corredi, vasi di uso quotidiano e oggetti di ornamento. Fra questi spicca un complesso pendente in bronzo, costituito da un anello dal quale pendono sei catenelle a tre maglie e conservato nel delizioso museo civico di Mineo.