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Grotta Palombara

Una "casa" abitata da millenni

Grotta Palombara

Palombara cave, bat (photo from the Cutgana website)
Palombara cave, bat (photo from the Cutgana website)
Palombara cave, interior (photo from the Cutgana website)
Palombara cave, interior (photo from the Cutgana website)
Palombara cave, map
Palombara cave, map
Palombara cave (photo from the Cutgana website)
Palombara cave (photo from the Cutgana website)

37° 6'25.55"N   15°11'29.82"E  (Via Mario Francese, 29 - 96100 Siracusa)

La grotta Palombara, frequentata nei millenni da animali prima e uomini poi, è una cavità carsica fossile, originatasi in seguito all’azione erosiva del fiume Anapo. Ha una lunghezza di ben 800 metri.
L’ingresso è costituito da una voragine profonda in fondo alla quale si può giungere solo con l’uso di corde e apposite scalette speleologiche. Superata una serie di angusti cunicoli e una stretta fessura, si perviene alla grande “Sala dei Vasi”, così detta in seguito al rinvenimento di due vasi della fase castellucciana.

Da qui, si arriva alla “Sala del Guano”, un vasto ambiente, dove vive una numerosa colonia di pipistrelli i cui escrementi si sono accumulati sul pavimento della cavità formando un ammasso di guano che ospita una ricca fauna guanobia di invertebrati. Da questa sala si dipartono due ramificazioni denominate “Ramo del Geode” e “Ramo del Laghetto”.

È una grotta povera di stalattiti e stalagmiti, che presenta sulla volta numerosi camini, ossia cavità coniche a base ellittica, di grandi dimensioni, anche superiori ai 10 metri.

Al suo interno sono stati rinvenuti resti fossili di numerosi vertebrati dell’antica fauna preistorica siciliana, fra cui cinghiale, ippopotamo, cervo, lupo, volpe e uro.
La grotta è popolata da molte specie adattate completamente alla vita ipogea, fra cui è importante ricordare una specie endemica presente anche nella grotta Monello, lo pseudoscorpione Roncus siculus.
Nell’area protetta vive una fauna epigea costituita da numerose specie di invertebrati e vertebrati quali la lucertola siciliana, il ramarro occidentale, il biacco maggiore, il gheppio, il falco pellegrino.
La vegetazione dell’area protetta è assai varia: dalla macchia nei tratti più impervi e rocciosi, si passa alla gariga, a formazioni steppiche e a formazioni annuali di praticelli.Sulle sommità rocciose crescono degli arbusti adattati agli ambienti aridi come la calicotome, il mirto, l’alaterno e l’ogliastro.

 

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