Morgantina
Città dell’antichità che ha restituito meravigliosi reperti. Uno dei siti archeologici più belli ed importanti dell’isola, in pieno entroterra.
Morgantina conserva resti della Sicilia protostorica, greca e romana, facendo cavalcare al visitatore migliaia di anni di storia !
L’area archeologica, in forte espansione per scavi ancora in corso, presenta splendide emergenze.
Partiamo dall’agorà, ricca di splendori.
Qua è un gymnasium del III secolo a.C., con portico lungo 90 metri, dove i giovani si allenavano. Si vedono vari ambienti di servizio quali spogliatoi, vasche per abluzioni …. Ad est di esso è lafontana delle Ninfe, monumentale, a doppia vasca con colonne a fregi dorici. Si vedono i ruderi del bouleuterion (consiglio cittadino) con all’interno un muro a semicerchio e un podio rettangolare.
Costruzione di grande effetto è il mercato cittadino, il macellum, di epoca romana, costituito da 13 botteghe delle stesse dimensioni ai lati di un cortile porticato con al centro un’edicola circolare. Facile (e magnifico) immaginare i mercanti dentro le loro botteghe …
Sul lato ovest, a ridosso dell’ingresso del macellum, troviamo un’area sacra con altare rettangolare.
A sud dell’agorà è l’ekklesiasterion, dove si prendevano decisioni importanti.
Grande Re dell’agorà è il teatro del IV secolo a.C., dedicato a Dionisio il cui nome compare sull’alzata di uno dei gradini (foto 3), formanti la cavea. Aveva 15 grandinate e poteva contenere fino a 5000 persone.
Accanto al teatro e in stretta relazione con esso, in posizione elevata vediamo il santuario di Demetra e Kore, le due divinità protettrici della città. L’edificio sacro, cui s’accede dal lato occidentale, era costituito da due settori ben distinti, articolati intorno a due cortili. Si vedono una vasca per le purificazioni ed una piccola stanza votiva. Una limitrofa fornace pare servisse per la produzione in loco di oggetti votivi in terracotta. Al momento dello scavo vi furono rinvenute molte lucerne probabilmente legate al culto in ore notturne, frequente nel caso di divinità ctonie.
A sud del santuario è presente un secondo recinto sacro (temenos) ancora a pianta trapezoidale.
Su lato orientale dell’agorà sono i contrafforti che reggono i muri perimetrali del granaio della città, ed accostato ad esso una fornace.
Un’imponente fornace ad arcate è visibile nel lato sud-est dell’agorà.
Si avverte facilmente la maestosità di Morgantina, che nel terzo secolo contava qualcosa come 10.000 abitanti.
E passiamo ai quartieri residenziali (foto 4), soprastanti l’agorà, dove una serie di edifici entusiasmano il visitatore. Tra tutte le case, partiamo da quella simbolo, la cosiddetta Casa del Saluto, visto che all’entrata, in mosaico, è la scritta Eyexei (benvenuto in greco, foto 5).
Si vede un peristilio centrale che, oltre ad illuminare gli ambienti circostanti, convogliava l’acqua piovana in due cisterne.
Quindi ecco la Casa di Ganimede, con splendido peristilio rettangolare e colonne in stile dorico. Due stanze hanno intonaco dipinto di rosso sulle pareti e pavimento a mosaico, di cui il primo rappresenta il ratto di Ganimede (che era talmente bello da essere rapito anche da Zeus in persona !).
Costeggiando i resti delle fortificazioni si arriva sulla collina occidentale, dove è un altro quartiere residenziale.
Anche qua una serie di case struggenti come: la Casa del Magistrato, con ben 24 stanze ! In epoca romana la occupò un fornaio e le sue fornaci sono ancora ben visibili; la Casa sud-ovest con peristilio con dodici colonne con pavimento in cocciopesto (al solito) con tessere bianche e stelle a più colori; la Casa Pappalardo (ben 500 mq), con splendidi mosaici; e quindi la Casa delle 44 monete d’oro, perché qui fu ritrovato questo straordinario ripostiglio di monete.
Infine chiude Morgantina l’area della Cittadella, il punto più elevato e più antico del sito ancora in fase di esplorazione.
I capolavori di questa antica città sono conservati, essenzialmente, nel locale museo di Aidone, dominato dalla splendida Venere di Morgantina.