Isole Eolie
Furono prese di mira sin dalla preistoria e videro avvicendarsi alla loro guida popoli su popoli.
Patrimonio Unesco, sono perle di assoluto valore: archeologico, paesaggistico, naturalistico e … balneare.

L’ossidiana fu un terno al lotto per i suoi scopritori eoliani, tra i pochissimi ad averne in tutto il Mediterraneo. Veniva usata per fabbricare, essenzialmente, lame e punte di frecce.
E il mercato dell’export funzionava alla grande !
Ma Lipari, come del resto tutte le isole Eolie, fù sempre un luogo estremamente ambito.

Si vedono tratti di mura di cinta siceliota (greco di Sicilia) costituito da circa 50 metri di blocchi da cui sporgevano delle torri quadrate una delle quali è visibile all’estremità nord.Sul lato interno della cinta muraria sono visibili ambienti appartenenti ad abitazioni di età romana, costruite nel II secolo d. C., su resti di case più antiche, e in uso fino al V secolo d. C.
Le varie necropoli hanno portato alla luce fino a questo momento oltre 2500 tombe.
La maggior parte delle sepolture era indicata da una stele o pietra tombale recante un’iscrizione incisa. Il rito funerario utilizzato in età greca ed in età romana era misto, con prevalenza delle inumazioni rispetto alle incinerazioni ; i corpi erano in prevalenza, deposti entro sarcofagi in pietra o in terracotta, alcuni dei quali sono stati ricostruiti ed esposti nell’area del Parco.
Tra i vari reperti è veramente incredibile (oltre che unica al mondo) la collezione di maschere teatrali greche (a partire dal IV secolo a.C., foto 4), conservate in uno dei più bei musei archeologici al mondo:quello di Lipari per l’appunto.
Capo Graziano (foto 5) si trova a Filicudi ed occupa un sito a 135 metri di altitudine.
Qua vivevano preistorici siciliani del 1500 a.C. (età del Bronzo) in capanne ovali circondate da un muretto in pietra. Diede origine ad una ceramica del tutto particolare e della quale porta il nome. Vi si distinguono due fasi: nella più antica i vasi, spesso carenati, sono a superficie levigata, con decorazione incisa a motivi lineari; le ceramiche della seconda presentano sovente decorazione a fasci orizzontali di linee incise ondulate, a rosette e triangoli di punti impressi.
Filicudi ha anche una, certamente particolare, area archeologica sottomarinaricca di navi che cercavano rifugio dal maltempo. Ben nove relitti sono stati trovati sul suo fondale marino.
Punta Milazzese (foto 6), a Panarea, è un promontorio dove si trova un villaggio del 1300 a.C., leggermente postumo a quello della succitata Filicudi. Ma sempre nella preistoria siamo.
Con pareti che quasi verticalmente si lanciano nello spettacolare mare eoliano e che rendevano praticamente inespugnabile il sito, ecco il villaggio con oltre 20 capanne circolari delimitate da recinti rettangolari costruiti con muretti di pietre a secco.
Il fatto che in molte capanne si siano trovati ancora in posto vasi ed altri oggetti dimostra che il villaggio ha subito la medesima distruzione violenta che è stata poi ritrovata in tutti gli insediamenti eoliani di questa età.
Salina, infine, conserva lungo tutto il suo perimetro tracce dalla preistoria al periodo romano.