Monte Cammarata
L’area comprende rilievi di rocce calcaree dell’era mesozoica come monte Gemini (1350 m), serra della Moneta (1188 m), pizzo Rondine (1246 m) e monte Cammarata (1578 m) , quest’ultimo il più alto dei monti Sicani dove si aprono suggestivi valloni, calanche e forre.
Nella riserva vivono volpi, conigli selvatici, lepri (Lepus europaeus), donnole, istrici, ricci e topi quercini.
Sono presenti alcuni rapaci diurni come il gheppio e la poiana che nidificano sulle pareti rocciose e alcuni notturni, fra cui l’assiolo, la civetta, ed il barbagianni.
Una passeggiata lungo le pendici del monte rivelerà una fitta vegetazione a lecci, carrubi, roverella, ed un sottobosco con esemplari di camomilla, denti di leone, salvia, orchidee…
La vetta è dominata dall’euforbia rigida e, sulle rocce, il sorbo meridionale (foto) con esemplari che possono raggiungere anche i 10 m di altezza.
La riserva ospita anche l’azienda pilota sperimentale per l’allevamento del cavallo Franches Montagnes, utilizzato dal Corpo forestale.
Caratteristico da visitare è il santuario di S. Rosalia a pochi km da S. Stefano di Quisquina, risalente al 1760, è stato costruito a 986 m s.l.m. intorno ad una grotta dove S. Rosalia visse, prima di trasferirsi nella grotta del monte Pellegrino. Da segnalare per la sua bellezza il querceto che circonda il Santuario di S. Rosalia formato da lecci, roverelle, frassini e querce da sughero. In primavera si possono osservare fioriture di peonie, anemoni e ciclamini.