Noto antica

Noto Antica si chiama in questa maniera per distinguerla dalla nuova, ricostruita dopo il terremoto del 1693.Precedentemente Noto era su questa collina, dell’Alveria, dove è rimasta appollaiata per migliaia di anni.Siamo nella parte più alta di questa montagna alle cui pendici sono due profondissime “cave” (canyon in siciliano).
Il contesto è eccezionale, con precipiti dirupi che difendevano naturalmente questo sito a est ed ovest.
Si entrava dalle altre due parti (nord e sud).
Dalla curiosa forma di cuore (in foto la mappa), entrando da nord, è una porta medioevale, baluardo eccezionale della città, praticamente quasi integra.
Si cammina nella storia, come in un paese fantasma, roba da “sopravvissuti”.
Una volta dentro Noto antica sono una serie di spettacolari siti appartenenti a tutte le epoche: ecco un castello medioevale(foto 2) con i graffiti dei prigionieri ancora visibili; antichità greche in diversi punti della città; sontuosi edifici seicenteschi interamente crollati; cinte murarie di ogni epoca; altari, nicchie, ex ospedali, grotte, chiese, ginnasi ellenistici … il tutto immerso in una vegetazione che nelle parti più interne si fa improvvisa e invalicabile.
Ci si intrufola, si prendono strane vie, ci si perde, ci si ritrova, si scavalca … in un contesto di assoluto silenzio naturalistico.
Grande passeggiata è quella che è possibile fare verso il sottostante fiume (Cava del Paradiso, foto). Si scende attraverso un sentiero del passato che a zig zag raggiunge questa sorta di paradiso terrestre dove il fiume Asinaro (altro protagonista non da poco essendosi dalle sue parti combattuta nel 413 a.C. l’epica battaglia che vide Siracusa annientare Atene e toglierle definitivamente lo scettro di regina del Mediterraneo), tra una cascatella ed un’altra, scorre affiancando altre emergenze del passato. Una su tutte: i locali dell’antica conceria scavati nella roccia.