Monte Scuderi
Tra valloni, piante di roverella, fiumare, lecci, agrifogli, falchi, poiane .. ci si inerpica in questi monti metalliferi (perché ricchi di giacimenti minerari) che si sono formati 250 milioni di anni fa. Si passa attraverso diverse Fosse delle Nevi, enormi buchi nel terreno dove un tempo veniva conservato il ghiaccio che poi veniva distribuito nei sottostanti paesi (foto).
Il panorama è certamente uno dei grandi protagonisti della passeggiata, fiondandosi dall’Etna sino alla dirimpettaia Italia, con il mare che la fa da padrone assoluto in questo delizioso quadretto.
Dopo quasi due ore di camminata si giunge finalmente in cima, un enorme pianoro con misteriose tracce del passato, dalla preistoria fino all’alto medioevo.
Qua si pensa fosse l’abitato bizantino di Micos.
Sia sul lato meridionale e cioè dove convergono i sentieri provenienti da Alì e dalla valle di Fiumedinisi, presso la Porta del Monte, che sul versante settentrionale, dove convergono i sentieri provenienti da Itala, Pezzolo, Altolìa, esistono ancor tracce di un imponente muro di cinta che difendeva l’accesso al pianoro. In cima ci sono ruderi di diverse costruzioni con la tipica pietra cristallina del luogo. Nella parte sud-orientale, vicino a grandi cumuli di pietre si nota una enorme stanza denominata la Casa del Re.
I terreni circostanti quest’area sono cosparsi di cocci di vario tipo riferibili al periodo bizantino; sono state trovate anche diverse monete di quell’epoca (fino all’VIII secolo d.C.) .
Infine, non si può non ricordare il fatto più significativo attorno questa valle: la leggenda della “truvatura”, ovvero di un tesoro che nei secoli è stato più volte cercato, non solo dalla popolazione ma, addirittura, da diversi nobili e re di Sicilia. Quindi, qualcosa forse c’è !