Valle del Morello
Tutti i siti sono visitabili nell’arco di una indimenticabile giornata. Alcuni non sono strettamente facenti parte della vallata ma talmente limitrofi che entrano nel contesto di una giornata esplorativa. Sono descritti in ordine più o meno logico di visita.

Salendo un poco, sono tre grandi grotte sepolcrali delle quali una a pianta quadrangolare e del tutto integra.
Ancora più in alto si arriva all’acropoli, in superba posizione panoramica. Qua sono una serie di ambienti con grossi pithoy per la conservazione di derrate. A terra molta bella ceramica.
Rocca Danzese: attraversando un paesaggio veramente unico nel suo genere, dove le mucche si alternano a feudi abbandonati e dismesse miniere di zolfo, si giunge sulla cima a forma di dente di Rocca Danzese, quasi di fronte a monte Giulfo. Qua è una figura scolpita nella roccia (foto) che ricorda assolutamente la dea Madre e la cui collocazione storica è ignota. Chi ce l’ha messa la ? Chi l’ha scolpita ?
Gaspa: è una zona che, a valle, presenta alcune dismesse miniere di zolfo, un masseria fortificata ed una necropoli paleocristiana (V secolo d.C.) infilata in un suggestivo bosco di conifere ed eucalyptus.
Lago Stelo: sopra la necropoli di Gaspa è il bellissimo sito di lago Stelo, in un ambiente di struggente impatto bucolico. Lago Stelo è un lago bonificato durante il regime fascista (primi del ’900) che appare come una vasta e magnifica area verde durante il periodo primaverile. Ai suoi margini, nella parte più meridionale, a strapiombo sulla sottostante necropoli di Gaspa, è il punto più elevato di monte Gaspa. Qua si osservano una serie di lavorazioni nella dura pietra arenaria che hanno lasciato presupporre la presenza di un santuario sacrificale.
Canalotto: vera e propria città del passato, scavata nella roccia e dominata, soprattutto, dalla presenza di un fiume (ormai quasi asciutto) affluente del Morello, nella sua parte più a valle. Vi si accede attraverso una bella area rimboscata che aggira la rupe e porta a valle. Lo spettacolo degli edifici rupestri è veramente sublime. Tra abitazioni, colombai e chiese ci si immerge in questo affascinante mondo trogloditico.
Realmese: necropoli (città dei morti) con oltre 300 tombe scavate nella roccia, a grotticella (cioè a forma di grotta), risalenti sin dal IX secolo a.C. Si trova nella zona denominata cozzo San Giuseppe (737 m.) tre chilometri a nordest di Calascibetta.