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Aeolian islands

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Le isole Eolie (Vulcano, Lipari, Salina, Stromboli, Panarea, Alicudi e Filicudi), arcipelago patrimonio Unesco nella parte settentrionale della Sicilia, sono 7 gioielli ricchi di natura, sia acquatica che terrestre. Ex vulcani, alcuni ancora in piena vita, presentano diversi spunti di interesse. Andiamo in questo paradiso, dunque.

 

 

 

 

Vulcano

aeolian-islands-vulcano“Sacra ad Efesto”, come veniva chiamata in antichità, perché la leggenda vuole che questa era l’officina del dio del fuoco.

Una serie di crateri (Vulcano della Fossa, 381m; Vulcanello, 123m; Monte Aria, 500m; Monte Saraceno, 481m) , alcuni dei quali attivi, caratterizzano questa isola; insieme ad antiche colate di ossidiana (come quella denominata Pietre Cotte del 1771) ed ai famigerati fanghi sulfurei (foto) di rinomate proprietà terapeutiche.
Essi sono il “simbolo olfattivo” dell’isola dato che con il loro tipico odore, danno il benvenuto al visitatore (trovandosi questi bagni di zolfo proprio dove arrivano le imbarcazioni, nel porto di levante).
Vegetazione mediterranea e grandi rapaci sono una nota caratteristica dell’intero arcipelago.
Su Vulcano restano residui di una antica foresta di querce e lecci.
Cisto rosso  e cisto femmina si alternano, con erica arborea, corbezzolo e ginestra.

Alle spalle del porto di Levante domina la mole del Gran Cratere (detto anche Fossa di Vulcano), che in verità non è poi così elevato (391 m s.l.m.).
Alle sue pendici (siamo sul versante nord-ovest dell’isola) la bella spiaggia di finissime sabbie nere che si affaccia su un mare smeraldino e che orla la baia del Porto di Ponente.

Più avanti, puntando verso nord, si può percorrere lo stretto istmo che congiunge Vulcano con Vulcanello (123 m s.l.m.), sorto dal mare nel 183 a.C. (eruzione documentata da Plinio il Vecchio), le cui pendici orientali mostrano intense attività fumaroliche che proseguono anche sotto il livello del mare.

Quest’area settentrionale dell’isola è il risultato delle attività vulcaniche più recenti.
La storia antica, invece, si legge nell’area meridionale: la zona è il relitto del vulcano primordiale, la struttura più antica che originò l’isola in epoche remote e che, a seguito di uno sprofondamento della parte sommitale, formò una caldera, in seguito riempita da ceneri, bombe e lapilli nell’arco di tempo che rientra nel periodo del pleistocene superiore (tra 100.000 e 90.000 anni fa).

 

aeolian-islands-volcanoQuesto pianoro, alto intorno a 300-400 m s.l.m., è segnato: a sudest da monte Aria (499 m s.l.m.: la cima più alta del territorio); a sud dal rilievo dell’Assummatu e ad ovest da monte Lentìa (184 m s.l.m.), una formazione eruttiva di cui restano pochi lembi datati alla fine del Pleistocene (circa 10.000 anni fa) ricchi in rare formazioni minerali (rioliti).

Risalendo sulla costa occidentale, in un susseguirsi di precipizi e insenature, si aprono diverse grotte marine tra le quali la suggestiva Grotta del cavallo, posta nell’insenatura fra Capo Secco e Capo Testa Grossa. La sua apertura permette l’ingresso solo a barche di piccole dimensioni: bellissimo il gioco di luci sulle acque nelle ore pomeridiane, grazie alla particolare posizione del sole rispetto ad un’apertura della volta.

Una menzione particolare va fatta all’intera area nordest: è qui che le attività di vulcanismo secondario (fumarole, mofete e acque termali) sono evidenti.
Qui si trovano i Faraglioni di Levante in cui sono state scavate innumerevoli grotte per l’estrazione di zolfo e, nei tempi passati, di allume, di acido borico e cloruro ammonico.

Nei pressi è un laghetto di fanghi sulfurei, da cui escono soffioni bollenti costituiti da una miscela radioattiva di argilla con elevato contenuto di zolfo.
Il contenuto in zolfo, la temperatura e l’acidità dei fanghi stessi conferiscono a queste terme all’aperto grandi proprietà terapeutiche.

 
Panarea

L’isola dei vip è  la più piccola (3,4 kmq di superficie), la meno elevata (la cima più alta è il Timpone del Corvo, a 121 m) e, da un punto di vista geologico, la più antica  delle isole Eolie.
Presenta una serie di isolotti intorno (Basiluzzo, Bottaro, Dattilo, Lisca Bianca, Lisca nera, i Panarelli e le Formiche) con cui forma un piccolo arcipelago che poggia su un unico basamento marino.
Panarea è, come tutte le altre, un’isola vulcanica: essa è ciò che resta di uno strato-vulcano che era attivo 500.000 anni fa.
Presenta manifestazioni vulcaniche secondarie: presso il molo di S. Pietro c’è una sorgente calda che raggiunge i 50°C e nella zona denominata Caldara fumarole e geysers di acqua calda a mare.
Tra gli isolotti Bottaro e Lisca Bianca ci sono emissioni di acque che superano i 100° C, chiamate  comunemente Caldaie.
Nell’isolotto di Bottaro (Panarea) si trova la Podarcis sicula , una delle 4 sottospecie della lucertola endemica Podarcis.
Accanto a conigli selvatici, ratti e topolini ci sono la monachella e l’usignolo, la berta maggiore ed il Falco della regina…
Il suolo vulcanico, l’influenza del mare, il clima spingono all’adattamento la flora.

Splendida la macchia mediterranea dell’isola dominata dal ficodindia, dal lentisco, dal cappero, dal rosmarino, dall’ulivo, dalla ginestra e dai vigneti.
Splendidi sentieri si inoltrano tra questa selvaggia vegetazione ed improvvise calette che si aprono sul mare.

 

aeolian-islands-milazzese-capeSull’isola sono presenti una serie di siti archeologici, fra cui il più interessante è quello di Capo Milazzese (foto) dove sono stati rinvenuti i ruderi di un villaggio dell’età del Bronzo.
Il fondale dell’arcipelago non supera i 50 m di profondità.

Superficie: 283,05 ha

 

 

 

 

 

Salina

aeolian-islands-salinaE’ la più verde delle Eolie, la più alta, è la più ricca di uccelli nidificanti e di piante.

Salina, l’antica Dydime (gemelli in greco), deve il suo nome al fatto che quando i greci stavano per approdare, in lontananza videro due montagne per cui pensarono si trattasse di due isole.
Mentre in realtà erano i due coni vulcanici di Salina, ovvero: la Fossa delle Felci (961 m) ed il Monte dei Porri (860 m), separate in mezzo da un’ampia vallata.
Esse oggi costituiscono una riserva naturale di incantevole bellezza caratterizzata da una macchia sempreverde ed un’interessante ornitofauna. Eccellente il panorama dalla loro cima.
Anche in questo caso si tratta rocce vulcaniche che rappresentano la parte emersa di un complesso vulcanico che si estende al di sotto del livello del mare.
Ginestre, lentisco ed euforbia ammantano i fianchi di questi promontori del vulcano. Nella tarda primavera l’intero cratere di Fossa delle Felci si ricopre di un tappeto erbaceo a felci che ne ha determinato la denominazione, appunto.
Fra i piccoli mammiferi una presenza inconsueta è il ghiro.
L’avifauna è assai varia, grazie anche ai diversi ambienti presenti; numerose sono le specie di uccelli rapaci che si possono osservare sia stanziali che migratori (poiana, gheppio, falco grillaio, falco pellegrino, falco della Regina).
La presenza del laghetto di Lingua permette inoltre la sosta di molti uccelli acquatici migratori che non possono sostare nelle altre isole.
A Salina, come ricorda lo stesso nome, sono presenti delle saline di antica data.
Tutta l’isola (come le altre dell’arcipelago eoliano)  è dominata dalla presenza di capperi e grappoli di uva da cui si produce la rinomata malvasia.

aeolian-islands-pollaraUn tuffo nelle acque di salina rivelerà uno spettacolo assai affascinante.
I fondali sono ricchi di esemplari di corvine e cernie, ricci e paguri.
E quanto è bella la frazione di Pollara (foto), un vulcano spento all’interno del cui cratere è questo angolo di Paradiso? Ma quanto è bella !?!

Superficie: 1079 ha

 

 
Lipari

La più grande delle isole Eolie, presenta diverse zone di spettacolare bellezza naturalistica e geologica oltre alla tipica vegetazione eoliana (capperi, ficodindia, lentisco …).

Lipari è da sempre la regina dell’ossidiana, una pietra lucida e tagliente che nella preistoria ebbe successo tanto quanto la scoperta del fuoco, e che fece di Lipari la maggiore produttrice del mediterraneo. Antiche colate di ossidiana, possono vedersi in diverse zone dell’isola.

Tutta l’isola ha scorci naturalistici di grandissimo pregio.
Le sue montagne più elevate sono monte Chirica (602 metri) e monte S. Angelo (594 metri).
aeolian-islands-lipariL’apice naturalistico è certamente toccato dalla Valle della Muria un bellissimo itinerario, da non perdere.
Qua si trovano diverse rocce rosse (lava ricca di ferro) ed uno spettacolare campo di pomice dove si intersecano le tre colate di ossidiana della Forgia Vecchia, delle rocche rosse e quella più antica a nord della frazione di Canneto.
Essa arriva sino al litorale dove oltre ad un bellissimo mare c’è una incantevole panorama sull’isola di Vulcano.

 
Stromboli

aeolian-islands-stromboliUn vero e proprio vulcano attivo infilato nel mare, talmente attivo che la tipica manifestazione esplosiva dei vulcani di tutto il mondo ha preso il nome da questa isola: attività stromboliana.

Stromboli è un vulcano giovane, nato circa 40.000 anni fa che presenta un unico cono vulcanico con tre bocche terminali perennemente in attività.
L’attività eruttiva, ininterrotta da due millenni è di due tipi: emissioni di ceneri e vapori ed esplosioni intermittenti ed intense che portano ad eliminare con violenza ceneri, pietre infuocate e brandelli di lava ribollente.
Una passeggiata sino ai 926 m del cratere principale (gli altri 1000 sono sott’acqua) renderà felice anche il più scettico dei naturalisti.
Il ripido sentiero che sale fino ai più elevati punti di osservazione è un itinerario attraverso la natura del Mediterraneo.
I valloni ripidi, a tratti avvolti dalla nebbia, rendono ancora più surreale questo paesaggio lunare.

I punti per ammirare il paesaggio mozzafiato sono: la Sciara del Fuoco, sul versante nordovest dell’isola, da dove si vede l’emissione di scorie incandescenti dal vulcano; Punta Labronzo,a nord del porto di Scari, punto panoramico per osservare la Sciara del fuoco.
Selvaggia come più non potrebbe essere “Iddu” (“lui” in siciliano) ha un innegabile fascino rappresentato da questo contrasto tra il nero paesaggio dei campi lavici, l’aridità del suo territorio e la limpidezza dell’azzurro mare cristallino.
La vegetazione di Stromboli comprende la granata rupicola, il citiso delle Eolie (una pianta arbustiva rara ed esclusiva di Lipari, Vulcano e Stromboli), la ginestra di Gasparrini, il fiordaliso delle Eolie ….
Anche il leccio è qui presente, in macchie irregolari.
Il versante est è caratterizzato dalla vegetazione arbustiva a ginestre mentre la zona di Ginostra dalla presenza degli olivi che qui venivano coltivati.
Per quanto riguarda l’avifauna ecco la berta maggiore e il falco della regina, ma anche l’occhiocotto, il gabbiano reale, i gheppi,  la calandrella, la passera sarda, il culbianco e la monachella.
I fondali marini sono ricchissimi e variegati.

aeolian-islands-strombolicchioAccostato a Stromboli è l’isolotto di Strombolicchio (foto), uno scoglio imponente di selvaggia bellezza, distante un chilometro e mezzo dalla costa nord-est dell’isola, dai fondali marini ricchissimi di coralli e attinie, come il pomodoro di mare, uno strano essere (un po’ fiore, un po’ animale) che vive solo in acque particolarmente limpide.

Superficie152,50 ha

 

 

 

 

Filicudi

Filicudi è “l’isola delle felci” o, forse “dei fenici”.
Altra perla di selvaggia bellezza, è estesa 9,7 kmq e presenta ben sei centri eruttivi, non più attivi: Fili di Sciacca, Zucco Grande, Fossa delle Felci, Monte Torrione, Montagnola e Capo Graziano.
Non sono presenti fenomeni vulcanici secondari come fumarole o sorgenti di acqua calda.
aeolian-islands-bue-marino-filicudiLa costa è punteggiata da numerose grotte e cavità laviche, la più conosciuta delle quali è la grotta del Bue Marino (foto, larga 30 m e profonda 20 m), un tempo luogo di riproduzione della foca monaca, oggi estinta.
La riserva si caratterizza per una vegetazione tipicamente mediterranea: il corbezzolo, l’erica, il lentisco, la ginestra comune, la ginestra delle Eolie, le felci, l’euforbia arborea.
Una specie caratteristica dell’area è il cappero (foto, Capparis spinosa), chiamato anche “orchidea delle Eolie”, che cresce naturalmente sulle pareti rocciose, ma che viene anche coltivato per raccogliere i suoi boccioli che poi vengono messi sotto sale e conservati.
Presente il coniglio selvatico, e la rara lucertola delle Eolie (Podarcis raffonei cucchiarai).
La riserva è un punto di sosta, durante le migrazioni autunnali e primaverili, per alcuni uccelli migratori fra cui aironi rossi e cinerini, fenicotteri e gabbiani.
Lo scoglio La Canna, posto a 1,7 km dalla costa e alto 70 m, rappresenta un importante sito di nidificazione del falco della regina (inserito nella lista rossa di specie in via di estinzione) e dove vive anche la lucertola endemica delle Eolie.
La fauna ittica annovera le cernie, le ricciole e le aragoste, che si muovono indisturbate in praterie di gorgonie, fra corallo nero e rosso

Superficie: 635,93 ha

 

 

Alicudi

Chiamata anticamente Ericusa, perché ricoperta dagli arbusti dell’erica, Alicudi è la più periferica delle Eolie ed anche la più occidentale.
Presenta una superficie di 5,2 kmq e costituisce la parte emersa di un edificio vulcanico che si sviluppa per oltre 1.000 m sotto il livello del mare e che emerge per 675 m.
aeolian-islands-alicudiIl paesaggio è caratterizzato da terrazzamenti intagliati nei ripidi fianchi del vulcano.
Il paesaggio vegetale è dominato dalla gariga a cisti.
L’isola è ricoperta da arbusti e cespugli, resistenti al vento ed alla salinità, sempreverdi e tipici della macchia mediterranea.
Sull’isola si erge il monte Filo dell’Arpa, un vulcano spento, di forma circolare dalle pareti ripide ed accidentate. Sul versante orientale si trovano le uniche zone pianeggianti: Bazzina sullo stesso livello del mare e Dirittusu, a 500 m s.l.m.
Non sono documentati fenomeni di vulcanismo secondario come sorgenti calde e fumarole. Nell’isola, però, si osserva il fenomeno singolare dei soffioni con emissioni di aria a temperatura costante (7° C), detti localmente rifriscatura che gli abitanti del posto adoperano per conservare gli alimenti e che certamente sono la vera peculiarità di questa terra vulcanica.
Sono anche presenti delle piccole vasche scavate nella roccia con acqua sulfurea, le cosiddette Chiappe lisce.
Alicudi è un punto di sosta privilegiato per gli stormi di uccelli migratori di diverse specie che nell’arcipelago trovano ristoro e sosta e, in alcuni casi, anche le condizioni ottimali per nidificare. Sulle aree aperte caccia il gheppio, falchetto molto diffuso in Sicilia.
L’elenco della fauna comprende il coniglio selvatico, il ratto e il topolino di campagna.
Tra gli uccelli, il falco della regina, il gabbiano reale, la passera sarda, il fanello, il culbianco, la balia e la monachella
I fondali marini sono dirupati, in gran parte nudi, gli anfratti riparati e le grotte ospitano bei concrezionamenti coralligeni.

Superficie 371,25 ha

 

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